Zucchero semolato: tutto quello c’è da sapere su questo particolare alimento
Lo zucchero semolato è uno degli alimenti più consumati sulle nostre tavole ed è al centro di numerosi dibattiti relativi alla salute. Ma che cos’è? Per cosa si differenzia dagli altri tipi di dolcificanti? É veramente dannoso per la salute?
Che cos’è lo zucchero semolato?
Si tratta del comune zucchero che viene utilizzato quotidianamente nelle nostre case per la preparazione di dolci e di creme o per la dolcificazione di bevande. Esso si presenta in grani più o meno sottili, di colore bianco (super-raffinato) o marrone chiaro (non raffinato). É formato da saccarosio, ovvero un composto organico, che viene raffinato già da diversi secoli. In Europa, a partire dal ‘700, esso viene prodotto attraverso la lavorazione della barbabietola da zucchero, mentre in America dalla canna da zucchero. Tuttavia, vi sono dei paesi che ottengono lo zucchero semolato dalla palma, dal cocco e dall’acero.
Il termine “semolato”, fa riferimento alla semola, ossia alla procedura che permette di trasformare il blocco di zucchero grezzo o raffinato, in grani, che facilitano il suo utilizzo e il suo dosaggio all’interno dei cibi.
In base a quanto appena affermato, quindi, anche lo zucchero di canna, che si ottiene dalla canna da zucchero, può essere semolato, poiché questo aggettivo fa riferimento esclusivamente alla grandezza dei grani e non ad una sua proprietà specifica.
Quali sono le tipologie di zucchero semolato presenti in commercio?
In commercio è possibile trovare diverse tipologie di zucchero semolato, che differiscono esclusivamente per le dimensioni dei cristalli.
Per l’uso domestico, di solito, viene prediletta una grana media, perfetta per la preparazione dei dolci e per zuccherare le bevande. La grana grossa, invece, si presta bene per preparati in cui la solubilizzazione di questo prodotto debba avvenire lentamente, mentre quella ultra-fine è perfetta nel caso di composti che non possono essere lavorati a lungo e dove lo zucchero debba sciogliersi rapidamente.
Quante tipologie di zucchero esistono in commercio?
- Zucchero semolato (o raffinato): è quello più utilizzato e quello maggiormente sottoposto a processi di lavorazione.
- Zucchero a velo: di colore bianco e in forma di polvere impalpabile, ottenuta dalla macinazione dello zucchero semolato. Si utilizza per spolverizzare dolci, zuccherare panna montata e confezionare glasse;
- Zucchero grezzo di canna: è in parte raffinato, poiché non è del tutto sbiancato. Si presenta di colore scuro e con granelli di dimensioni maggiori rispetto a quelli dello zucchero semolato;
- Zucchero integrale di canna: non viene né raffinato né sbiancato, ma deriva semplicemente dalla canna da zucchero, la quale viene sottoposta a spremitura ed asciugatura;
- Zucchero biologico: non prevede l’aggiunta né di fertilizzanti né di additivi;
Lo zucchero semolato fa male alla salute?
Lo zucchero semolato ha le stesse caratteristiche nutrizionali dello zucchero normale, per tanto produce gli stessi effetti a livello dell’organismo.
Come tutti gli alimenti deve essere consumato con parsimonia, poiché può causare alterazioni o danni al corpo. Lo zucchero, infatti, attraverso il processo di raffinazione acquisisce piccole quantità di calce, di acidi, di resine e di ammoniaca, mentre viene deprivato delle vitamine, dei sali minerali, degli enzimi e degli oligoelementi.
Il consumo smodato di questo alimento può generare:
- stress pancreatico;
- demineralizzazione ossea;
- carie;
- ritenzione idrica;
- obesità;
- fermentazione intestinale e gas;
- acidificazione del sangue;
- alterazione della flora batterica;
- oscillazioni glicemiche con vere e proprie forme di dipendenza;