Pressione minima bassa: cause, sintomi e diagnosi
La pressione minima bassa è una condizione in cui i parametri di pressione diastolica a riposo risultano costantemente al di sotto dei 60 mmHg, vale a dire il livello pressorio per la “minima”, che determina il confine fra lo stato di pressione reputato normale e quello definito di ipotensione. Ma quali sono le cause ed i sintomi di tale disturbo? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza al riguardo.
Cause principali
La pressione minima bassa può essere causata da:
- ipotensione patologica, ovvero uno stato ipotensivo, più o meno grave, che è dovuto alla presenza di una malattia o di una specifica condizione medica. In particolare tale situazione si manifesta in caso di: shock anafilattico, anemia, problemi cardiaci (bradicardia, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, infarto del miocardio) o di natura endocrina (causati dalla tiroide: ipotiroidismo o ipertiroidismo), morbo di Addison, carenza di vitamina B12 o di folati, disidratazione, embolia polmonare, traumi cerebrali o spinali;
- ipotensione costituzionale, vale a dire un lieve stato ipotensivo fisiologico, le cui cause sono difficili da individuare. Secondo alcuni potrebbero avere una base genetico-ereditaria, mentre per altri non è che il risultato di un esercizio fisico praticato ad alti livelli. Gli studiosi tengono a precisare che tale condizione è benigna, ovvero positiva per la salute dei soggetti portatori;
- ipotensione da farmaci/ipotensione iatrogena, ossia tutti gli stati ipotensivi, che si generano a seguito dell’assunzione costante e, in alcuni casi errata, di determinati medicinali, tra i quali si può ricordare: trinitrina, calcio-antagonisti, alfa-bloccanti, beta-bloccanti, narcotici, antidepressivi triciclici, diuretici, anestetici impiegati per l’anestesia spinale;
- ipotensione da gravidanza, che è dovuta alla significativa dilatazione periferica causata dal progesterone. Generalmente, nelle prime 24 settimane di gestazione, la pressione sistolica subisce un calo medio pari a circa 5-10 mmHg, nonché ad una diminuzione media della pressione diastolica superiore ai 10 mmHg.
Sintomi della pressione minima bassa
É possibile accorgersi di soffrire di pressione minima bassa, non solo a seguito delle rivelazioni attuate dallo strumento apposito (sfigmomanometro), ma anche dal manifestarsi di alcuni sintomi:
- capogiri, vertigini e giramenti di testa;
- senso di svenimento e sincope;
- nausea e vomito;
- offuscamento della vista;
- affaticamento;
- sete acuta;
- pallore;
- difficoltà a concentrarsi;
Di norma, nei casi di ipotensione costituzionale la sintomatologia è assente o ridotta, mentre in caso di ipotensione patologica, da farmaci o gravidica, i sintomi sono presenti e ben definiti.
L’importanza della diagnosi
Individuare le cause scatenanti della pressione minima bassa è fondamentale, in quanto consente di pianificare la terapia più adatta per ogni singolo paziente. Per diagnosticare tale condizione è sufficiente attuare la misurazione della pressione arteriosa, attraverso l’impiego dello sfigmomanometro. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i medici, una volta individuato tale tipo di problema, tendono a sottoporre il paziente ad una accurata anamnesi, attraverso la prescrizione di esami delle urine, esami del sangue, holter pressorio, esami radiologici (TAC o radiografia al torace), test di stimolazione ortostatica passiva, elettrocardiogramma, ecocardiogramma e test da sforzo. Qualora la pressione minima bassa sia asintomatica e, a seguito degli esami diagnostici risulti parte di uno stato ipotensivo costituzionale, non vengono previsti trattamenti specifici, poiché tale condizione non rappresenta un pericolo per la persona che ne è affetta. Nel caso in cui, invece, la pressione minima bassa sia dovuta a cause precise e sia effettivamente sintomatica, in questo caso è necessaria una cura ed una terapia specifica, che deve essere stabilita dal medico, dopo un’attenta diagnosi.