Quali sono gli effetti generati dai campi elettromagnetici?

campi elettromagnetici

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per gli effetti negativi generati dall’esposizione ai campi elettromagnetici. Di seguito, quindi, sono riportate alcune informazioni utili per comprendere meglio il fenomeno riscontrato.

Che cosa sono?

I campi elettrici sono generati da differenze di potenziale elettrico: più elevata è la tensione, più intenso è il campo elettrico che ne risulta; mentre i campi magnetici sono dovuti alla circolazione della corrente elettrica: più alta è la corrente, più forte è il campo magnetico. É importante osservare che un campo elettrico può esistere anche senza corrente e che, se questa circola, l’intensità del campo magnetico muta con il consumo di potenza, a differenza dell’intensità del campo elettrico che rimane costante.

Le sorgenti dei campi elettromagnetici

I campi elettromagnetici sono presenti un po’ ovunque sul pianeta, ma sono del tutto invisibili ad occhio nudo. Nello specifico si possono avere:

  • sorgenti naturali di campi elettromagnetici, che si manifestano in caso di temporali, attraverso l’accumulo localizzato di cariche elettriche nell’atmosfera. Il campo magnetico terreste determina l’orientamento dell’ago delle bussole in direzione nord-sud, nonché viene utilizzato dai pesci e dagli uccelli per la navigazione durante le migrazioni;
  • sorgenti artificiali di campi magnetici, dovute all’azione dell’uomo, come i raggi-X, che vengono utilizzati per diagnosticare fratture a livello degli arti. Tuttavia, anche l’elettricità distribuita dalle prese di corrente, può essere associata a campi elettromagnetici a bassa frequenza. Infine, si possono ricordare i diversi tipi di onde radio ad alta frequenza, che vengono impiegate per trasmettere informazioni, mediante stazioni radio base della cosiddetta telefonia mobile, antenne televisive od impianti radiofonici.

La lunghezza d’onda e la frequenza

Le onde elettromagnetiche sono composte da fotoni, caratterizzati da una lunghezza d’onda, dall’energia e dalla frequenza. Si può dire che l’energia è direttamente proporzionale alla frequenza, vale a dire che più alta è la frequenza, maggiore è la quantità di energia presente in ogni fotone. Per frequenza di un’onda elettromagnetica si intende il numero di oscillazioni che passano per un determinato punto nell’unità di tempo, che viene misurata in cicli al secondo o in Hertz. É ben, inoltre specificare, che più alta è la frequenza, più corta risulta essere la lunghezza d’onda.

Gli effetti indotti dai campi elettromagnetici

Il dibattito in corso tra gli studiosi si sofferma su quelli che sono i rischi dovuti ad un’esposizione prolungata ad i campi elettromagnetici non ionizzati, vale a dire a quei campi che non hanno un’energia sufficiente per attivare fenomeni di ionizzazione delle molecole o per interrompere i legami chimici, anche estremamente deboli. É necessario, invece, distinguere due tipi di effetti:

  • effetti termici, che sono dovuti alla trasformazione dell’energia termica in calore, che può generare danni ad alcuni organi ed apparati, in particolar modo al cristallino ed alle gonadi. Tuttavia, non sono ritenuti pericolosi, in quanto è possibile scegliere i limiti di esposizione, così da evitare eventuali situazioni dannose;
  • effetti non termici, che comprendono le variazioni biologiche generate dall’interazione con le strutture molecolari. Il meccanismo non è ancora noto, ma i sintomi principali si riscontrano a livello dell’apparato cardiovascolare, con vasodilatazione e tachicardia, del sistema nervoso, con depressione, tremori, irritabilità e vertigini, e del sistema endocrino, con ipertiroidismo.

Gli effetti dei campi elettromagnetici sul corpo umano dipendono dalla frequenza e dall’intensità delle loro onde.

Il dibattito scientifico relativo ai campi elettromagnetici

Negli ultimi anni il dibattito scientifico in merito ai campi elettromagnetici ed ai rischi che possono comportare a livello della salute si è intensificato, poiché si è assistito ad un incredibile aumento di sorgenti di campi elettrici e magnetici (CEM).

Secondo alcuni studi l’esposizione ai campi elettromagnetici, generata dai vari dispositivi, può effettivamente nuocere alla salute, generando tumori, infertilità e perdite di memoria, mentre secondo altri ciò non avviene. Per cercare di dare una risposta unitaria a questo importante quesito, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed altre fondamentali organizzazioni, hanno avviato diversi progetti di ricerca.