Alcolismo e depressione: problemi a cui c’è una soluzione

La modernità si distingue per una sostanziale diffusa precarietà a 360°: dei rapporti, della carriera lavorativa, della sicurezza e quindi le persone sono più soggette ad ammalarsi di patologie psicologiche e psichiatriche perché potenzialmente più vulnerabili. Alcuni soggetti cadono in una situazione di bilico fra dipendenze e depressione.

Alcolismo e depressione sono due patologie purtroppo molto diffuse fra la popolazione e sono causa di disabilità, sofferenza della persona e delle cari che le stanno accanto, di perdita di capacità cognitive etc. In molti di fronte a un connubio spesso ricorrente si interrogano su quale delle due porti all’altra condizione.

È l’alcolista che si deprime o è la depressione che porta a bere?

La verità, come spiega C. Mencacci Presidente della Società Italiana di Psichiatria, è che entrambi questi problemi sono causati da una molteplicità di fattori a cui sono soggette più facilmente persone che hanno gravi problemi familiari, che hanno subito traumi in età infantile, violenze o che hanno una vita molto stressante.

In entrambe le patologie si modifica il concetto di piacere, che sembra irraggiungibile e porta ulteriormente a deprimersi e/o ulteriormente a darsi all’alcol. La coincidenza di molti punti fra questi due problemi determina anche spesso una sovrapposizione per quelle che sono le terapie di cura: alcune infatti agiscono positivamente sia sull’uno che sull’altro problema e per questo anche in casi in cui le due convivono risultano essere perfette.

Una soluzione moderna, innovativa e discreta contro depressione e dipendenze

Molte persone che anche apprendono di avere un problema possono essere in difficoltà ad affrontare delle terapie perché vorrebbero soluzioni semplici e terapie che possano essere fatte in modo discreto, senza tra l’altro doversi allontanare da casa o dal posto di lavoro. Gli iter vecchio stampo spesso sono molto impegnativi da affrontare, come l’entrata in comunità o i SERD. D’altro canto i farmaci da soli non sono una soluzione risolutiva.

Chi non vuole allontanarsi dalle proprie abitudini, desidera mantenere segreti i propri problemi e tutelare, magari, i propri affetti (anche se è sempre bene condividere tali problematiche con le persone care per avere sostegno) oggi in molti intraprende una terapia mirata rivoluzionaria come la stimolazione magnetica transcranica.

Stimolazione magnetica transcranica: cos’è e come funziona

La rTMS, sigla della stimolazione magnetica transcranica, è una tecnica innovativa di ultima generazione che si sta diffondendo ultimamente e che sembra dare oggi ottimi risultati su alcolismo e depressione testimonianze e statistiche lo dimostrano. Su parte di questi il trattamento farmacologico non si era rivelato efficace. La stimolazione magnetica transcranica non è invasiva e permette di seguire una terapia in totale discrezione.

Questo tipo di trattamento si adatta alla cura di diverse patologie a carico del sistema nervoso centrale. Il macchinario fa una stimolazione indolore alla corteccia cerebrale e già dopo i primi trattamenti, il soggetto ha una riduzione del craving, cioè del bisogno della sostanza di dipendenza. Alcuni studi dimostrano che la terapia è efficace anche sulla ludopatia. Mano a mano il paziente riduce la necessità della sua dipendenza e riesce a riportare la sua vita alla normalità.

Il costo della terapia non è sempre basso, anche se varia da centro a centro, ma considerata la sua efficacia su 2 pazienti su 3 è una soluzione che va presa in considerazione. L’importante è rivolgersi sempre a un centro disintossicazione alcool o centro medico specializzato in cui si possa fare una diagnosi medica adeguata e una conseguente terapia efficace per mezzo di strumenti di elevata qualità.