Afte in bocca: sintomi, cause e rimedi
Le afte della bocca sono lesioni ulcerose e biancastre, che si manifestano a livello della mucosa orale, spesso associate a stomatiti. Tuttavia, in circostanze rare, possono rappresentare il campanello d’allarme di patologie ben più gravi, che devono essere indagate e sottoposte a specifici trattamenti. Ma quali sono le cause scatenanti? E come è possibile intervenire?
Che cos’è l’afta?
Il termine “afta” deriva dal greco (αφθα) e vuol dire “ulcera della bocca”. Tale affezione dolorosa del cavo orale, ha una forma tondeggiante e dimensioni variabili: con un diametro inferiore al centimetro, viene definita afta minore, mentre con un diametro superiore al centimetro, è detta afta maggiore. Tuttavia, normalmente, tali lesioni non si estendono oltre i 5 cm e sono delimitate da un alone rossastro.
Non sono contagiose, ma possono recidivare nel tempo, con un decorso non superiore alle due settimane. Possono manifestarsi singolarmente o, più raramente, in gruppo (afte erpetiformi), sottoforma di grappoli ulcerosi. Le zone della mucosa orale più colpite sono quelle che presentano tessuto non cheratinizzato, ovvero:
- guance;
- labbra;
- fornici (ripiegamenti delle mucose);
- pavimento della bocca;
- palato molle;
- margini e superficie inferiore della lingua;
- gola (pilastri tonsillari).
A differenza di quanto si potrebbe pensare, i fumatori non soffrono frequentemente di afte, poiché il fumo, per un processo di cheratinizzazione, impedisce lo sviluppo di infezioni. Coloro che eliminano questo vizio, infatti, generalmente, soffrono per qualche mese di questa affezione, che tende a scomparire nel caso in cui si ritorni a fare uso di nicotina.
A che età si manifesta l’afta in bocca?
L’afta della bocca è un disturbo comune negli adulti e raro nei bambini. Si può manifestare durante l’adolescenza, ma la maggiore incidenza si ha tra i 20 e i 50 anni di età. Si registrano maggiori casi tra le donne, tuttavia, in generale, in Italia, questa patologia colpisce il 40% della popolazione.
Quali sono i sintomi dell’afta in bocca?
Inizialmente si avverte dolore, prurito, formicolio e bruciore in un punto specifico della mucosa, la quale però tende ad apparire ancora inalterata. Dopo circa 24 ore, la zona interessata comincia ad arrossarsi, per poi evolvere in un’ulcera bianco-giallastra o grigiastra, di forma tondeggiante. Queste lesioni non producono sanguinamento.
Quando si presentano afte molteplici, concentrate in un unico punto, vuol dire che si è in presenza di una lesione infiammatoria cronica, che viene definita stomatite aftosa ricorrente o ulcere aftose. In questo caso, il soggetto colpito può manifestare anche febbre e linfonodi ingrossati.
Quali sono le cause dell’afta in bocca?
Le cause scatenanti di questa affezione del cavo orale non sono ancora del tutto note, ma dipendono, probabilmente, dalle risposte immunitarie mediate dai linfociti T, attivati dal concorrere di una serie di circostanze. Esistono diversi tipi di fattori scatenanti:
- deficit nutrizionali, come mancanza di vitamina B12, folati e ferro;
- traumi od interventi odontoiatrici;
- alterazioni della flora intestinale;
- stress e stanchezza;
- alterazioni ormonali, come quelle legate al ciclo mestruale;
- allergie ed intolleranze alimentari;
- prodotti per l’igiene orale contenenti sodio lauril solfato;
- predisposizione genetica;
- lesioni della bocca dovute a spazzolature troppo energiche;
- malattie: croniche intestinali, come la malattia di Behcet; HIV/AIDS, che alterano il sistema immunitario; celiachia.
Quali sono i rimedi più indicati per le afte in bocca?
Tendenzialmente le afte in bocca regrediscono spontaneamente, per tanto è poco consigliato l’utilizzo di farmaci. Tuttavia, si possono seguire alcuni accorgimenti:
- una regolare e meticolosa igiene orale permette di prevenire eventuali sovrainfezioni batteriche;
- evitare cibi piccanti che provocano bruciore e rallentano la guarigione;
- secondo alcuni studi il consumo di latte, yogurt o gelati potrebbe ridurre il dolore.
In alcuni casi possono essere prescritti, ma solo dopo aver consultato uno specialista, farmaci, come antivirali e cortisone. Di solito, vengono usati prodotti da automedicazione, che possono essere facilmente reperiti in farmacia, da applicare localmente.
Qualora tale disturbo del cavo orale sia dipeso da particolari patologie, è necessario rivolgersi al proprio medico curante, al fine di indagare le cause e stabilire, se necessario, una terapia da seguire.