
L’olio di palma fa male o no alla salute? Questa è la domanda che, complice anche i numerosi spot pubblicitari in cui si reclamizzano prodotti realizzati senza questo particolare ingrediente, il consumatore si pone al momento di fare la spesa di ogni giorno.
Molti studi scientifici dimostrano in effetti la nocività di questo tipo di olio vegetale, mettendolo anche in correlazione con lo sviluppo di patologie tumorali; tuttavia resta da chiarire se il suo utilizzo sia nocivo di per sé e in quale concentrazione.
Per questo cercheremo in questa sede di capire se l’olio di palma fa male di per sé alla nostra salute e se possiamo consumare cibi che lo contengono nelle dovute dosi e modalità
Che cos’è l’olio di palma?
L’olio di palma è un grasso vegetale che si estrae sia dai semi che dal frutto della pianta, che nell’industria alimentare ha conosciuto un utilizzo molto frequente fino a tempi recentissimi.
Di quest’olio ne esistono due versioni, ossia l’olio di palma rosso, non raffinato, e ricco di vitamina A, e quello esterificato, che viene raffinato industrialmente per ottenere un prodotto più resistente alle elevate temperature.
In particolare il processo di esterificazione con glicerolo fa salire addirittura all’80% del totale la presenza di trigliceridi nell’olio di palma, ed è per questo che paesi come il Belgio ne hanno bandito l’utilizzo.
Perché l’olio di palma fa male alla salute?
Per sua natura l’olio di palma, sia grezzo che raffinato, è costituito in gran parte dai cosiddetti acidi grassi saturi, ossia elementi nutrizionali in grado di ostruire il sistema cardiovascolare dell’essere umano, con conseguenze gravissime per la salute.
Da questa preliminare considerazione di natura alimentare deriva il fatto che l’olio di palma faccia male al nostro organismo, in quanto è capace di sedimentare gli acidi grassi saturi nelle vene e nelle arterie, innalzando di conseguenza i livelli di colesterolemia.
Va comunque detto che l’olio di palma non è l’unica sostanza in natura ad essere dotata di acidi grassi saturi: infatti questi si possono trovare nei formaggi, così come in tutti i latticini, ma anche nel coccolato, nella frutta secca e nelle uova, oltre che in alcuni salumi.
Per questa ragione non è l’olio di palma in sé a nuocere alla salute dell’uomo, bensì la presenza di questi grassi di origine satura, i quali vengono assunti in maniera quotidiana all’interno della nostra dieta, visto e considerato che molti degli alimenti che li contengono costituiscono la base della nostra piramide alimentare.
Gli acidi grassi saturi all’interno della dieta quotidiana
Addirittura una minima quantità di acidi grassi saturi è comunque prevista e doverosa a livello nutrizionale: infatti queste sostanze costituiscono un apporto energetico addirittura superiore rispetto a quello fornito dai carboidrati, anche se la loro assunzione va fortemente moderata per il rischio cardiovascolare di cui abbiamo già accennato in precedenza.
Stando poi a quanto afferma il Ministero della Salute, dovremmo assumere una quantità giornaliera di grassi saturi pari al 7% della dieta.
L’olio di palma: una sostanza dannosa ma solo se assunta in quantità elevate
Sulla base di queste considerazioni, possiamo quindi affermare che l’olio di palma fa male alla salute, ma solo se assunto in quantità elevate, così come il consumo di tutti quegli alimenti che contengono trigliceridi di natura satura.