Fermenti lattici migliori: quali sono e quando è bene assumerli
I fermenti lattici, o probiotici, sono dei microrganismi in grado di metabolizzare il lattosio, ovvero lo zucchero presente naturalmente nel latte. Tale capacità è comune a diversi batteri che popolano il colon e che costituiscono la flora batterica intestinale, ma solo pochi sono utili per svolgere processi di trasformazione indispensabili per l’uomo, ma anche per curare disturbi infiammatori ed infettivi, che colpiscono lo stomaco e l’intestino, come la diarrea e la stipsi, che sono generati da cattive abitudini, quali fumo, alcol, abuso di antibiotici, o da fattori emozionali, come stress ed ansia, che possono essere deleteri per l’organismo. Tuttavia, i probiotici aiutano anche il buon funzionamento delle difese immunitarie e della flora intestinale, che serve a preservare inalterata la mucosa dell’intestino, a favorire la digestione, a contrastare i batteri patogeni ed a permette la sintesi di importanti vitamine, come la B12 e la vitamina K. Tali “batteri buoni” contengono per lo più lactobacilli o bifidobatteri, ed in misura ridotta enterococchi.
I fermenti lattici migliori
I fermenti lattici migliori sono quelli che derivano da ceppi umani, ovvero in grado di resistere all’azione digestiva dello stomaco, arrivando vivi ed attivi all’intestino, dove sono chiamati ad intervenire. Essi generano prevalentemente acido lattico e poche altre sostanze. Particolarmente efficaci sono i Lactobacillus, che sono indicati soprattutto in caso di disbiosi fermentativa, ed i Bifidobacterium, che si assumano per contrastare la disbiosi putrefattiva. I probiotici si trovano all’interno di alcuni alimenti, come lo yogurt, che presenta un’importante fibra vegetale, ovvero l’inulina, ma anche negli asparagi, nell’aglio, nella frutta secca e nell’avena. Tuttavia, possono essere assunti anche in forma di bustine, flaconcini o compresse. In questi casi, l’importante è scegliere quelli che presentano almeno un miliardo di fermenti lattici vivi, in modo da essere sicuri che raggiungano l’intestino ed agiscano in maniera efficace. Per garantire una corretta proliferazione dei batteri buoni, è necessario assumerli per almeno 30 giorni. In caso di cura è bene prenderli almeno 2-3 volte al giorno, o secondo quanto riportato dalla prescrizione medica, mentre in fase preventiva, una sola somministrazione è sufficiente. I probiotici vanno assunti almeno un’ora prima dei pasti, in modo tale che possano raggiungere il colon con maggiore facilità, vista la scarsa attività degli acidi dello stomaco.
Quando è bene assumere i fermenti lattici
I fermenti lattici migliori posssono avere un’azione:
- curativa, ovvero possono curare le alterazioni della flora intestinale, come diarrea e stipsi, ma anche flatulenza e meteorismo. Tuttavia, servono anche ridurre eventuali infiammazioni ed infezioni dell’intestino, dell’apparato respiratorio od urinario, nonché allergie ed intolleranze alimentari. Inoltre, i probiotici aiutano a ripristinare la flora batterica indebolita dagli antibiotici, scongiurando anche eventuali recidive. In più riducono il colesterolo cattivo(LDL) ed in caso di reflusso gastoesofageo, intervengono positivamente su alcuni sintomi, come nausea e bruciore;
- preventiva, ossia quando ci si reca in paesi dove le abitudini igienico-sanitarie ed alimentari sono differenti, e potrebbero causare un’alterazione della flora batterica. Tuttavia, i probiotici sono utili anche qualora si effettuino cambiamenti alimentari significativi, dovuti a diete necessarie per la perdita di peso o per ridurre il colesterolo, poiché favoriscono l’assimilazione del cibo e la digestione. Anche nei cambi di stagione i fermenti lattici possono dimostrarsi efficaci, in quando in tali circostanze si verificano significativi cambi di batteri a livello intestinale, alcuni dei quali possono non essere positivi.