Fegato grasso: che cos’è, cause, fattori di rischio, sintomi, diagnosi e rimedi
Il fegato è un organo molto importante per l’organismo, poiché ad esso sono affidate numerose funzioni corporee, come metabolizzare i glucidi, i lipidi e gli amminoacidi, ma anche la trasformazione delle molecole farmacologicamente attive, quali caffeina ed alcol.
Tuttavia, tale organo, se non trattato con riguardo, può aumentare di dimensioni, a causa dell’accumulo di grassi nelle cellule epatiche. Tale patologia, che può provocare non pochi disturbi al soggetto interessato, viene conosciuta con il nome di steatosi epatica o, più comunemente, fegato grasso. Ma da cosa è causata? Come può essere curata?
Che cos’è il fegato grasso?
Quando si verifica un sovraccarico funzionale nella sintesi dei grassi, questi vengono accumulati negli epatociti, ovvero le cellule del fegato, che si possono infiammare e lesionare. In questo caso, il fegato può aumentare notevolmente di dimensioni, impedendo l’operazione di rimozione delle tossine e la produzione di bile, fondamentale per la digestione.
La presenza di una ridotta concentrazione di grasso è del tutto fisiologica, ma quando questa supera il 15%, la condizione diventa patologica e viene formulata la diagnosi di fegato grasso.
Esistono due tipi di steatosi epatica:
- alcolica (NASH), dovuta all’assunzione smodata di alcol;
- non alcolica (NAFLD), legata all’obesità, al colesterolo alto, all’ipertensione ed al diabete.
Nei Paesi occidentali circa il 20-30% della popolazione soffre di questa patologia, ma la percentuale tende ad aumentare notevolmente se si considerano i diabetici e gli obesi. Non deve essere trascurata, poiché può causare terribili danni, come la cirrosi o fungere da fattore di rischio per infarti, ictus e diabete.
Cause del fegato grasso
Le cause più comuni che portano all’insorgere del fegato grasso sono:
- predisposizione genetica;
- patologie metaboliche;
- alcolismo;
- anemia;
- utilizzo di particolari farmaci;
- alimentazione ipercalorica.
Fattori di rischio del fegato grasso
Secondo recenti studi, la steatosi epatica è strettamente legata:
- alla sindrome metabolica;
- all’obesità;
- al diabete di tipo 2;
- all’insulino-resistenza;
- all’iperglicemia;
- all’ipertrigliceridemia (trigliceridi elevati nel sangue);
- all’ipercolesterolemia (colesterolo elevato nel sangue);
- alla pressione alta;
- alla sindrome dell’ovaio policistico;
- alla sindrome delle apnee notturne;
- all’ipotiroidismo;
- al fumo.
Questo disturbo si presenta prevalentemente con il sopraggiungere dell’età adulta, per lo più verso i 50-60 anni di età, ma può colpire anche i bambini, soprattutto se in sovrappeso. Secondo diversi studiosi, è più frequente negli individui di sesso maschile.
Sintomi del fegato grasso
Nelle prime fasi di questa patologia non si manifesta, normalmente, alcun sintomo. Nei soggetti che sviluppano steatoepatite e fibrosi si può presentare:
- debolezza;
- perdita di peso;
- stanchezza;
- dolore addominale, nel lato destro.
In caso di cirrosi, invece:
- prurito;
- gonfiore nella zona del ventre, delle gambe, delle caviglie e dei piedi;
- ittero, ovvero ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi.
Come si fa a diagnosticare il fegato grasso?
Il fegato grasso può essere diagnosticato tramite:
- ecografia;
- tac o risonanza magnetica;
- biopsia epatica;
- analisi di laboratorio.
Cure e rimedi del fegato grasso
Non esiste alcun farmaco specifico per risolvere la steatosi epatica, per tanto è fondamentale cercare di agire sulle patologie ad essa associate, ovvero pressione alta, diabete e colesterolo alto.
É, dunque, importante assumere uno stile di vita sano:
- nutrirsi in modo corretto, prediligendo frutta, verdura, carboidrati e proteine, limitando, invece, grassi, sale e zuccheri;
- controllare il proprio peso, puntando ad un BMI (indice di massa corporea) compreso tra 18,5-24,9;
- praticare regolarmente attività fisica, per almeno 150 minuti alla settimana;
- smettere di fumare, così da ridurre anche il rischio cardiovascolare;
- ridurre o eliminare l’assunzione di alcolici: la steatosi non alcolica non è causata dal alcol, tuttavia, l’assunzione di questa sostanza può far peggiorare la situazione.